lunedì 18 aprile 2011

VIAGGI&WEEKEND - Padova e i suoi cinema che furono ma resta un Altino da salvare!

altino.jpgQualche giorno fa mi è capitato di vedere un video seguente un suggerimento arrivato dal social network twitter. Si trattava dell'intervista a Piero Tortolina, molto apprezzato e noto cinefilo di Padova, scomparso nel 2007, per alcuni anni il maggiore collezionista privato italiano di film; senza la sua cineteca molte cose in Italia non si sarebbero viste, senza la sua trasmissione televisiva anche trasmissioni simbolo come Fuori orario non sarebbero state le stesse giusto per rendere l'idea. Il video-intervista era un estratto dal documentario del regista indipendente Riccardo Rismeni, "Storie di cinemi" (2005) (leggi l'intervista al regista di qualche anno fa sul suo documentario).
teagar.jpegQuesta intervista incentrata sui cinema di Padova o meglio sulla loro inesorabile scomparsa dal centro città mi ha suggerito l'idea per questo post. Il tema, infatti, riguarda me e tutti i padovani così come la città di Padova nel senso più ampio, secondo il mio parere. Come molti padovani almeno sulla trentina anch'io potrei raccontare e ricordare di pomeriggi al cinema in un cinema che ora non c'è più e che è diventato qualcos'altro. Quanti sono i cinema che hanno chiuso negli ultimi anni? Documentandomi su questo tema ho appreso come in centro città fino a 30 anni fossero almeno una quindicina e parlo del centro! Il Supercinema, ora Benetton, il Quirinetta (ora QBar), il cinema Concordi (diventerà un parcheggio?), l'Altino e il Mignon e tanti altri come il Corso, l'Eden (ora Break) il Teatro Garibaldi (vedi foto d'epoca a sinistra) e su questo ci sono i maggiori rimpianti.  In legno, costruito su iniziativa di Luigi Duse, nonno di Eleonora, che qui metteva in scena commedie con protagonista il famoso personaggio dialettale di Giacometo Spàsemi. Verso la metà del '900 il teatro è stato prima trasformato in cinema, poi demolito senza grossi scrupoli per far posto al supermercato PAM. Il "mio" cinema però è stato il piccolo Excelsior in Vicolo S. Margherita. Negli anni dell'Università ho imparato ad amare il cinema e a vedere anche film impegnati o prevenienti da circuiti "altri" rispetto a quelli Hollywoodiani. Mentre da piccolissimo i miei mi portavano al cinema di quartiere alla Paltana che dopo essere stato chiuso per anni ha riaperto negli ultimi anni diventando quel bellissimo e "coccolo" cinema-teatro che è il Piccolo Teatro oppure anche in qualche cinema del centro con relativa passeggiata per la città.
cinemapd.jpegHo inserito il post nella categoria "Vecchia Padova (cultura popolare)" perchè indubbiamente il cinema ha rappresentato molto per molti in termini di affetti e di ricordi della propria infanzia quando ci si andava da piccoli con i propri genitori piuttosto che con gli amici o la morosa negli anni della giovinezza e tutt'ora questo continua ad avvenire per carità solo che i cinema diffusi nel centro storico stanno sparendo a vantaggio di un nuovo modo di concepire il cinema e cioè le multisale, magari nelle periferie della città, con comodi parcheggi e la possibilità di strafogarsi comprandosi secchiate di pop-corn. Poi ci sono le felici eccezzioni e vie di mezzo come l''MPX in centro città forse noto ancora come cinema Pio X e come il nuovo e molto bello Porto Astra alla Guizza, ben inserito nel quartiere, che coniugano il concetto di multisala  anche con iniziative di cinema d'essai, culturali e sociali come "Cinemamme" di cui vi ho parlato. In ogni caso i gusti cambiano e con loro gli stili di vita influenzati dalle nuove tendenze commerciali e non ci sarebbe niente da scandalizzarsi se non fosse che alcuni cambiamenti, normali e fisiologici (si sa che le città cambiano) si rilevano dannosi anche al di là di quanto possa apparire. Insomma se i centri città così vengono chiamati è perchè quì era ed è il fulcro della vita sociale, culturale ed economica di una città ed i cinema erano parte di questo modo di vivere la città e perdere tutti i cinema del centro, oltre ad essere un peccato è anche un danno che la città subisce, a maggiore ragione a Padova, città universitaria che conta molti appassionati di cinema. Un tempo il Centro Universiario Cinematografico aveva una sede propria mentre ora non più. Insomma la chiusura di tutte queste sale cinematografiche non è solo un danno alla memoria e all'identità storica cittadina ma lo è per il futuro e per la cultura della città.
altinot.jpgStanno, anzi ormai sono quasi tutti i cinema storici del centro città, la stessa sorte pare che debbano subire anche altre piccole attività, soffocate dall'alto costo degli affitti che solo le grandi catene internazionali o le banche possono sostenere, compresi esercizi che appartengono alla storia della città come la Libreria Draghi, aperta nel 1920 e che chiuderà a luglio (leggi l'articolo su "Il Mattino di padova") Ora come ora il centro città è ancora pieno di persone ma secondo me bisogna stare attenti e vigilare perchè non si può svuotare il centro storico di tutte quelle funzioni, commerciali e culturali che esprimono l'energia spontanea della città che viene dalla città stessa. Tutti quegli eventi organizzati nel weekend vanno benissimo per attrarre persone, anche in ottica turistica, così come mi sembra molto buono il lavoro dell'assessorato Colasio sulla promozione e offerta culturale della Padova Carrarese ma certi spazi di qualità, vanno fatti vivere tutta la settimana e possibilmente diventare il luogo della produzione culturale dalla nostra città. Non siamo in grado o non ci sono energie sufficienti? E allora perchè il centro culturale S. gaetano-Altinate? perchè si parla del Castello di Padova come spazio in cui potranno trovare spazio laboratori di arte visiva, video-art e nuove tecnologie? Queste le suggestioni proposte dall'assessore Colasio in occasione della serata in Piazza dei Signori in occasioni del bellissimo spettacolo di 3D Mapping Projection a chiusura dell'Estate Carrarese.
altinocoll.jpegSono senz'altro daccordo con me coloro che curano il blog "Salviamo il Cinema Altino", promotori di un progetto (leggi il manifesto) con il quale vogliono aprire un dibattito in città su un suo rilancio, una sua apertura, anche come spazio a disposizione di giovani e a servizio degli stimoli culturali che la città promuove. Tra l'altro uno spazio in via Altinate, a due passi dal centro culturale S. Gaetano - Altinate che potrebbe ospitare proprio rassegne collegate ad eventi che si dovessero tenere lì. Un cinema che è anche un edificio di notevole interesse dal punto di vista architettonico progettato dall'architetto futurista Quirino De Giorgio. Il cinema Altino fu pensato nel 1946. Si doveva sviluppare su tre livelli, il primo interrato chiamato Mignon, il secondo a quota strada e il terzo, sul tetto, mai utilizzato, per le proiezioni all’aperto. Il Mignon entrò in attività nel 1967. Caratteristiche estremamente innovative per l’epoca: impianto ad aria condizionata con caduta a pioggia sugli spettatori, un ambiente speciale per raccogliere il complesso dei reattori per l’illuminazione al neon; la segnalazione luminosa automatica a tutte le poltrone della loggia con corrispondente quadro alla cassa delle poltrone occupate e di quelle libere. L’Altino è punto d’incontro di numerosi artisti padovani: Antonio Morato decora il soffitto con una rappresentazione dello zodiaco, Amleto Sartori esegue una decorazione a graffito, Fulvio Pendini aveva dipinto un pannello, ora perduto, Paolo De Poli aveva realizzato gli smalti per le maniglie.
altino2.jpgProprio qualche mese fa era uscita l'indiscrezione dell'apertura a Padova di un nuovo punto vendita di una megastore FNAC (libri e musica) proprio negli spazi del Cinema Altino. Per quanto mi possa far piacere che FNAC apra a Padova anche per via degli eventi e degli incontri dedicati alla musica che ospiterebbe preferirei che il Cinema Altino rimanesse un cinema. C'è chi aveva proposto che potesse diventare il secondo teatro della città come dice Gianni Vitale, critico cinematografico, al Mattino di Padova in questa intervista. Tra l'altro pochissimi sanno, io pure l'ho appreso leggendo il blog di "Salviamo il Cinema Altino", che sul tetto dell'Altino c'è uno spazio teatrale sotto le stelle e con vista sulla città (vedi foto a sinistra presa dal blog)! Si, sul tetto, davanti ad uno spazio per il palco ci sono dei gradoni che salgono per ospitare il pubblico. Spazio mai utilizzato, però! L'Altino non potrebbe dunque essere lo spazio in cui arti e spettacoli più classici e popolari come cinema e teatro  possano essere proposti a vantaggio della vivavità e vitalità della città? L'Altino, ad esempio, non potrebbe essere dato in gestione al Cinema1 e alle varie compagnie di teatro della città? Certo la FNAC porterebbe soldi freschi, posso capirlo, ma non ci sono a dispozione spazi diversi che non siano tra quelli più rappresentativi e centrali dell'identità cittadina? Credo e spero proprio di si!

Fonte:www.virgiliopadova.myblog.it