martedì 8 maggio 2012

VIAGGI&WEEKEND - Alla scoperta della Maremma

L'AGENZIA VIAGGI&WEEKEND VI DA IL BENVENUTO E VI AUGURA UN
BUONGIORNO.....



Tra mare, colline, parchi e cavalli selvaggi. “Maremma amara” si cantava un tempo in quelle terre allora ostili. Oggi invece la Maremma è una delle destinazioni più “cool”, poiché coniuga ricercatezza propria delle mete fuori dalle rotte usuali e la tendenza dell’amabile vacanza a basso costo. La Maremma conserva ancora con orgoglio il proprio carattere selvaggio, le cui immagini più emblematiche sono senza dubbio quelle che ritraggono i butteri sui pascoli delle vacche maremmane oppure intenti a domare cavalli semibradi (info su www.inmaremmatoscana.com).
Il nostro viaggiatore inizia la vacanza poco più a sud di Grosseto, dal Parco naturale della Maremma (www.parco-maremma.it), la parte più intima della regione, delimitata dalla foce dell’Ombrone a nord dalla punta di Talamone a sud; varcata la staccionata ci si inoltra in un insieme incredibile di ecosistemi in cui l’uomo risulta quasi un intruso. Non basterà una giornata per apprezzare la molteplicità di paesaggi, di specie vegetali e di fauna che ci riserva questo parco. I panorami si presentano inaspettati davanti ai nostri occhi via via che percorriamo i sentieri che portano alla costa. Dai boschi alle pinete, dalla vegetazione palustre alla macchia mediterranea (sui monti dell’Uccellina) fino alle spiagge, lunghe e sabbiose, che talvolta cedono il passo a ripide falesie affacciate sul mare. Il viaggiatore dovrebbe trascorrervi almeno una notte alloggiando in uno degli agriturismi del parco (camere doppie da 50euro a notte; info su www.agriturismialberese.com), in tal modo, dopo aver passeggiato a piedi incontro al tramonto sulla sabbia della splendida Cala di Forno, al mattino di buon’ora potrà esplorare il parco attraverso uno dei diversi sentieri-natura da farsi a piedi, in bici, a cavallo o perfino in canoa. Usciti da quell’angolo di pace si percorrerà l’Aurelia diretti verso sud fino allo svincolo per Talamone, un delizioso borgo di pescatori che domina un’altura e che prende il nome da uno degli argonauti di rientro dalla Colchide, che - secondo la leggenda - sarebbe sepolto alla base del promontorio. Sono da vedere la maestosa rocca e l’acquario con le bellezze marine di cui è ricca la zona; questa baia è nota inoltre per gli sport velici che vi si praticano. Può venir voglia di trattenersi qui, ma il nostro viaggio riprende ancora in direzione sud sulla SS1 Aurelia, costeggiando il mare finché non si apre davanti allo sguardo l’imponente massiccio dell’Argentario. Non ci possiamo fermare, lo si ammira così mentre si passa, promettendo però di tornare a scoprirlo successivamente. L’oasi WWF del Lago di Burano, nei pressi di Capalbio, attende infatti il nostro viaggiatore (info su www.wwf.it): macchia mediterranea con una spiaggia dalle dune punteggiate da piante pungenti e profumate che danno al luogo un aspetto incontaminato e selvaggio. La scena dello specchio d’acqua, residuo di un grande antico lago salmastro, si anima lungo le stagioni di tanti animali anche rari, che si possono osservare da specifici casottini mimetizzati nella vegetazione, anche se, per non arrecare disturbo al passaggio e alla nidificazione di alcune specie, a maggio e giugno le visite vanno solo su appuntamento (lagodiburano@wwf.it). Uno spuntino in piedi (ne vale proprio la pena) si può fare acquistando qualche bontà locale a “C'era una volta a Capalbio” a Borgo Carige  o da “Specialità Capalbiesi” a Capalbio . A questo punto ci si rimette in moto in direzione Manciano, passando per colline appena accennate, ondulate e panoramiche, attraverso gli abitati di Podere Piancalcaia, Sgrillozzo, Fornace. Il paesino di Manciano sta arroccato su una collina, al cui culmine si trova la rocca; per raggiungerla si passa attraverso viuzze tortuose e sotto archi in pietra, finestre fiorite e lungo affacci caratteristici sulla campagna toscana. Gli scorci sono da fotografia.
Un po’ di relax a questo punto sarà imprescindibile; raggiungiamo allora il Poggio di Teo (www.ilpoggioditeo.it), un casolare nel verde di Manciano i cui giovani proprietari accolgono il viaggiatore come a casa propria. In questo “agribenessere” (cosiddetto perché ha un centro benessere esclusivo per gli ospiti), tutti insieme ad un’unica lunga tavola, si mangiano pietanze a base dei soli prodotti dell’orto e del cortile di casa.  Dopo aver concesso benessere al corpo e relax alla mente il risveglio sarà dunque piacevole e susciterà la voglia di avventurarsi in altri assaggi di Maremma: vino e formaggi tipici non possono mancare, meglio se in un pranzo al sacco seduti davanti ai fumi delle acque termali della vicina Saturnia. Si riparte dunque alla volta di Montemerano (sulla SS322) per l’approvvigionamento delle cibarie nella bottega “Antichi sapori” non senza acquolina in bocca di fronte alle ricottine fresche, ai pecorini semistagionati, ai salumi di cacciagione, allo zafferano purissimo di Maremma, all’ottimo vino Morellino di Scansano DOCG. Con la sporta piena il viaggiatore raggiungerà Saturnia, la piccola località nota per le benefiche proprietà delle sue acque, e lì potrà banchettare nella quiete interrotta solo dal rumore dell’acqua che scorre in ogni dove. Per chi è esperto di equitazione è possibile fare delle splendide escursioni a cavallo lungo i torrenti termali (info su www.saturniatrekking.it),  benché alla fine della giornata sia consigliabile sospendere tutto per sdraiarsi ai margini delle cascate del Molino, vicino al centro abitato (l’accesso è libero), dove fare il bagno all’imbrunire sarà un’esperienza memorabile.
fontetgcom24

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